Recanati Ciak
L'importanza della fede nel nostro territorio ci ricorda che le Marche fecero parte dello Stato Pontificio fino al 1860. In particolare andremo a scoprire le chiese nella città di Recanati.
CHIESA DI SANTA MARIA IN MONTE MORELLO
Piazzola del Sabato del Villagio
Costruita nella seconda metà del Cinquecento dai fratelli Pier Niccolò e Orazio Leopardi sopra un'antica chiesa, è legata alle vicende della famiglia Leopardi. Nel fonte battesimale del presbiterio fu battezzato Giacomo Leopardi il 30 giugno 1798. Un antico dipinto rappresentante la Beata Vergine è stato inserito nel muro sopra l'altare.


I luoghi di fede

CHIESA DI SANT'AGOSTINO
Piazzale Pietro Giordani
La costruzione in stile gotico risale al XIII secolo; la chiesa e il chiostro furono costruiti assieme al Convento degli Eremitani di Sant'Agostino nel 1270 e rifatti, un secolo dopo, in concomitanza dei lavori alla Cattedrale di San Flaviano.
Nonostante i rifacimenti, la chiesa conserva le arcate delle lunghe finestre, ora chiuse, con eleganti decorazioni in cotto. Il portale in pietra d'Istria fu eseguito da Giovanni di Fiandra su disegno di Giuliano da Majano (1485) mentre l'interno fu rifatto sul finire del XVII secolo su disegno di Ferdinando Galli da Bibbiena. Di notevole pregio sono gli ornamenti degli altari: marmi e pale eseguite da pittori di rilievo quali il Filippo Bellini, Pier Simone Fanelli, Felice Damiani e resti di affreschi realizzati da Giacomo da Recanati. Nella chiesa sono conservate anche alcune opere di Antonio Calcagni, che qui è stato sepolto e opere del Bellini. Dal Chiostro di Sant'Agostino è visibile il campanile della chiesa, decapitato da un fulmine, reso celebre dalla poesia leopardiana Il passero solitario.

CHIESA DI SAN DOMENICO
Via Porta San Domenico
Costruita dopo la venuta dei Padri Domenicani nel 1272, la chiesa venne rimaneggiata in vari periodi. Nel convento, ora demolito, sostò San Pietro martire che vi lasciò una reliquia della Santa Croce. L'attuale portale è attribuito a Giuliano da Majano e risale al 1481 mentre l'abside in stile neogotico risale all'Ottocento. La chiesa di San Domenico conserva al suo interno il dipinto San Vincenzo Ferrer in gloria (1513?), affresco eseguito da Lorenzo Lotto e privato nel Settecento delle pari superiore e inferiore per adattarlo, in occasione del rifacimento barocco della chiesa, alle dimensioni di una pala d'altare. L'opera è l'unico affresco realizzato dal Lotto nelle Marche. Di fronte allo stesso, il San Sebastiano del Torregiani.Scendendo nella via, a destra della chiesa, si incontra Porta San Domenico del XVI secolo, una delle tredici porte delle vecchie mura urbiche.
CATTEDRALE DI SAN FLAVIANO
Via Gregorio XII, 2
La chiesa, con l'annesso Palazzo Vescovile e le carceri, ha una lunga storia di costruzione e rifacimenti a partire dagli inizi del XII secolo. Caratteristica della cattedrale è la mancanza di facciata, incorporata nel nuovo Episcopio edificato nel Seicento, per cui la porta principale è ora posta nella fiancata laterale. Il vasto interno è a tre navate e l'attuale soffitto a cassettoni in legno intagliato risale al 1620 e venne fatto eseguire dal Cardinale Galamini. L'architetto Carlo Orazio Leopardi abolì gli archi acuti che sostituì con quelli ribassati. Nel piccolo atrio che precede il "Sancta Sanctorum" sono posti i sarcofagi del Cardinale Angelo da Bevagna, vescovo dal 1383 al 1412, del vescovo Nicolò delle Aste da Forlì, che iniziò il Santuario di Loreto, e del Papa Gregorio XII, il quale rinunciò al Papato e fu Vicario della Marca. Le carceri risalgono al XV secolo e furono aggiunte dal vescovo-cardinale Vitelleschi. Vi furono prigioniere anche le 32 "streghe" condannate al rogo dall'Inquisizione.


CHIESA DI SANTA MARIA DI VARANO
Via Cupa Madonna di Varano presso il Cimitero
Chiesa e annesso convento furono costruiti nel 1450 per l'Ordine dei Frati Minori Osservanti. Nel 1873, cacciati i frati e abbattuti due lati del convento, l'orto divenne Pubblico Cimitero, e qui si trova la tomba di Beniamino Gigli. Vi si conserva ancora il pozzo di San Giacomo della Marca e affreschi nelle lunette del portico. La Cappella di San Diego venne commissionata da Don Diego Zapata. Nella chiesa si trovano due tele di Pier Simone Fanelli, raffiguranti rispettivamente San Francesco e San Lorenzo da Brinidisi, e un dipinto con Sant'Antonio di Marino Pasqualini. L'altare ligneo risale al XVII secolo. La chiesa subì ulteriori trasformazioni alla facciata e al soffitto a travatura nel XVIII secolo.